Sea Girl Specchio con cornice in ottone Seletti Wears Toiletpaper. Specchio con cornice in legno ricoperta a mano con lamina di ottone. Dall’incontro tra Seletti, azienda italiana di design, e Toiletpaper, il magazine di sole immagini di Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari, nasce un’inconsueta ed eccezionnale collezione per la vasi e oggetti per la casa dal gusto decisamente grottesco e ironico. Seletti Wears Toiletpaper ha riscosso un immediato successo, e non poteva essere altrimenti , non solo nei tradizionali ambienti del design, ma anche tra gli appassionati di arte contemporanea e fotografia, già seguaci del magazine e dei suoi stravaganti ideatori. Un successo dovuto al suo stile unico, applicabile ad una vasta gamma di prodotti economicamente accessibili. Come afferma lo stesso Cattelan, “.. Toiletpaper non è semplicemente un’immagine fotografica ma uno stile, una sorta di TP virus che infetta gli oggetti che ci circondano..”, stile Pop che ha già fatto il giro del mondo, Dal Moma Museum di New York al Palais De Tokio di Parigi fino al The Corner di Londra. La collezione comprende accessori per la vasi come tazze, piatti, bicchieri, ciotole, tovaglie, e oggetti come borse, ombrelli, tavolini, specchi, tappeti, e lampade decorate con una serie di immagini tratte dal magazine Toiletpaper, ripetute a motivo decorativo: lo sturalavandino, un cavallo rampante, le dita mozzate (già in mostra sul billboard della High Line a Manhattan) e un’interpretazione pulp del celebre «I love you». E, ancora, un pesce ripieno di pietre preziose e una vasi imbandita popolata di ospiti “inattesi”. Insomma, niente a che vedere con le classiche porcellane della nonna. I materiali scelti sono perfettamente in linea con lo spirito pop del magazine e rimandano alle memorie del passato, così come afferma lo stesso Maurizio Cattelan: «Come le immagini di Toiletpaper, la collezione realizzata con Seletti ha un fascino vintage, tazze e piatti di latta sembrano usciti dalla credenza di una cucina degli anni Cinquanta, le tovaglie in cerata dai cassetti di un’osteria di borgata»